Anders Kvernsjø Tallberg
Ogni qualvolta ho un’idea sembra come se qualcosa si ravvivi dentro di me. Lo tengo protetto e lo nutro bene, così che possa crescere e prendere forza, ma ne parlo anche con le persone di cui ho fiducia.
Lascio che la luce lo illumini e che l’aria vada all’interno, mentre gradatamente matura nella mia mente, così che un giorno possa diventare qualcosa con una propria identità ed integrità.
Io sono una creatura fragile tuttavia, vulnerabile e delicata, e mi sono chiesto: Sarebbe meglio se fossi fatto di acciaio?
I miei amici verrebbero in mio aiuto e la mia famiglia avrebbe cura di me se sapessero che niente potrebbe ferirmi?
Sono giunto a realizzare che è questa fragilità che rende la vita così preziosa per noi ed ogni volta che vedo un bambino mi ricordo di questo.
Voglio proteggerlo, voglio vederlo prosperare e crescere, e so che la maggior parte delle persone sente la stessa cosa.
Non si chiama “amore”, succede perché noi abbiamo veramente cura di qualcuno, qualcosa o persino di qualche idea, è la cosa più bella che conosco.
Cerco di esprimere questi pensieri in figure astratte, ed ecco perché ho scelto di lavorare il marmo di Carrara.
Ogni scultura diventa unica, proprio come siamo noi ed il fatto che il marmo sia fatto dai resti di precedenti forme di vita sembra pertinente al mio progetto.
Con i suoi bei cristalli, omogeneità e forza, il marmo di Carrara è anche un eccellente materiale per fare le arti plastiche.
La sua bellezza traslucida ed il modo in cui capta la luce, custodisce la magia di un’anima.