Scion
Nato nel 1988 a Seoul in Sud Corea.
Ci sono due obiettivi principali nel mio lavoro.
Uno è quello di creare un lavoro vivente, e l’altro è quello di acquisire la soggettività per lo spettatore.
Passato, Presente e Futuro sono solo concetti umani che esistono nello spazio in cui viviamo dove la morte non è una cosa lontana ma esiste sempre accanto a noi e non è un qualcosa da temere.
Questo è ciò che l’artista ha imparato dall’ambiente in cui è cresciuto,
La vita è possibile capirla solo attraverso la morte.
Attraverso gli elementi scelti ricerca l’immedesimazione dello spettatore nella sperimentazione della morte mentale. Questo è il modo dell’Autore, tramite la propria soggettività, di aiutare la persona portandola a riflettere sullo scopo della vita.
Oltre a riconoscere lo spazio in cui i tre tempi coesistono, l’individuo è al di sopra di essi, dove vi è un fluido susseguirsi di passato e di futuro che di fatto annullano il presente.
Io sono interessato a creare nuovi contesti scontrando i significati culturali e contestuali delle strutture sottostanti.
E c’è lo scopo artistico dell’artista nell’organizzare e sviluppare la narrativa mia, della società e della narrativa storica dell’arte.