Memorial – Luciano Baicchi

Memoria tradizione ed innovazione troveranno un punto d’unione nel nostro progetto web in cui, ricordando la persona di Luciano Baicchi verrà svolto il I° Simposio di scultura del marmo online edizione 2019

La piattaforma web è gratuita ed aperta a tutti coloro che vorranno partecipare all’evento curato dalla Luciano Baicchi srl, azienda da sempre amministrata dalla famiglia di Luciano.

Tale iniziativa cerca di focalizzare l’attenzione sul valore del marmo e delle tradizioni ad esso legate e cerca di creare direttamente online un bacino, in cui gli scultori possano dialogare tra loro e mostrare le loro opere al vasto pubblico online.

Le emozioni e le suggestioni che vorremmo stimolare grazie a questa iniziativa sono molteplici, l’idea del Simposio online ha alla base la voglia di creare una comunità di scultori e di incuriosire magari appassionando i visitatori immergendoli in un mondo a loro forse estraneo.

Forse il web non è l’ambiente più appropriato per un Simposio, magari non si riusciranno a trasmettere i suoni tipici dello scalpello sulla pietra ma ci auguriamo che la nostra idea nata dalla memoria di un uomo possa far dialogare la tradizione della scultura con l’innovazione ed il cambiamento appartenenti allo strumento internet.

Storia – Luciano Baicchi

Luciano Baicchi nasce a Carrara nel 1929, terzo di sette fratelli, i quali grazie alla mamma che nel caos e nelle condizioni difficili del tempo, in cui l’approvvigionamento del cibo era problema primario, ha avuto pregio di istruire tutti i suoi figli, tutti diplomati ed alcuni laureati.

Giuseppe, il padre, ha sempre lavorato, svolgendo anche tre lavori contemporaneamente; siamo nel pieno della grande depressione, poi la guerra ed il fronte della linea gotica, questa condizione dura quasi un anno e dal ’44 al ’45 non si contano le notti passate alla ricerca di cibo; comunque i fratelli crescono, accomunati dalla voglia di vivere.

Nel 1946 inizia la produzione di abrasivi, la madre Rina e Giuseppe preparano la miscela di polveri e nel pomeriggio dopo la scuola, i figli, anche con la partecipazione della piccola sorella Annamaria che oliava gli stampi in alluminio, riempivano gli stampi con l’impasto e trasportavano il tutto nel forno per la cottura.

Alle cinque della mattina Rina e Giuseppe svuotavano il forno e procedevano alla separazione degli abrasivi dagli stampi. Giuseppe continuava la sua giornata andando a lavorare nell’officina di Frugoli ed i figli si recavano a scuola, chi rimaneva a casa si occupava di ripristinare tutto il necessario affinché nel pomeriggio, fosse possibile ripartire con l’intero processo.

Francesco fratello maggiore di Giuseppe, in quegli anni viveva ad Arona e sin da giovanissimo produceva abrasivi a virgola ed i segmenti a dente (ora Cassani), essendo Giuseppe e la sua famiglia in difficoltà, Francesco insegnò loro la formula degli abrasivi e grazie a questo gesto la famiglia riuscì a risollevarsi e Giuseppe da buon artigiano riuscì a superare anche il maestro creando altri prodotti la cui produzione veniva sempre ripartita tra la mamma ed i figli; tutti gli articoli prodotti venivano inizialmente consegnati a domicilio dallo stesso Giuseppe in bicicletta sino a Pietrasanta, fu poi il figlio Loris grazie all’acquisto di un sidecar ad occuparsi successivamente delle consegne.

Nel 1952 Luciano si diplomò ragioniere ed entrò subito in azienda a tempo pieno.

Finiti gli studi Luciano incontra Mara, l’amore della sua vita da cui nascono tre figli, Antonella (1955), Loris (1956) e Luca (1969).

Luciano era instancabile, Luciano era il lavoro, non ha mai smesso di insegnare, dispensare consigli ai giovani apprendisti e desiderava che il cliente fosse soddisfatto e potesse realizzare al meglio e con la minor spesa la propria opera.

Dal padre, Luciano, oltre al rispetto per il lavoro eredita la passione per la meccanica ed affianca così alla produzione degli abrasivi, grazie a validi ragazzi che collaboravano con lui, servizi di manutenzione ai macchinari sparsi nei laboratori di marmo nelle varie città.

Pur lavorando molto duramente i fratelli; erano anni di crisi e non era facile andare avanti, quindi anche la moglie Mara per cinque anni decise di contribuire al budget familiare prendendo in gestione un bar locale.

Poi arrivarono gli anni ’70 e fu anche per loro il boom economico, grandi movimenti di merci e vendite.
Tutto procedeva per il meglio.

Negli anni ’80 però le strade dei fratelli si divisero e Luciano nel 1982 fondò la Baicchi Luciano ditta individuale, nel suo progetto lo seguirono alcuni degli operai dell’officina e molti dei clienti / amici dell’esperienza passata.
In quegli anni in molte zone d’Italia c’erano macchine revisionate dall’officina Baicchi Luciano.

Nel 1984 una nuova generazione entrò a far parte della Baicchi Luciano, con l’ingresso dei figli Antonella e Luca, la Baicchi Luciano è pronta per la produzione di nuovi macchinari con il proprio marchio quali: la fresa a ponte, la fresa a bandiera, la fresa a bandiera CNC, l’intestatrice ed il manettone a colonna.

Luciano è come una calamita ed attrae clienti in azienda, senza una rete commerciale e grazie soltanto al passaparola arrivano richieste da ogni parte del mondo.

Parallelamente alla gestione dell’officina Luciano accoglie i clienti, molti sono scultori ed ognuno con problematiche differenti da gestire, dall’ascolto delle problematiche dei clienti e dal confronto tra Luciano e Tenerani, nasce la soluzione ad un problema comune, la macchina a filo Mondiam, il cui progetto sarà affidato ad Alberto Ferrero.

Con la Mondiam ora è possibile da un massello ottenere due lavandini con solo tre tagli e senza scarto.

La capacità di non arroccarsi mai su un’idea, riflettere su punti di vista argomentati, mettersi in discussione anche davanti ad un interlocutore talvolta interdetto dal cambio di rotta repentino del suo pensiero, contraddistinguono Luciano artigiano, Luciano commerciante e l’Uomo amante della vita.

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